martedì 6 maggio 2008

Lo tsunami della fame vs 4 giorni di guerra in Iraq

  • 1.500 milioni di persone guadagnano meno di due dollari al giorno e spendono più del 60% in alimenti;
  • Affrontare la fame nel mondo equivale a 4 giorni di guerra in Iraq;
  • Un miliardo di persone vivono con meno di un dollaro al giorno;
  • Ogni vitello che nasce in Europa riceve un sussidio di due dollari al giorno…
  • Quante cose avremmo potuto fare nel mondo con ciò che si è speso in 5 anni di guerra in Iraq?

La comunità internazionale non deve disattendere l'appello dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Agricoltura e l’Alimentazione (FAO) in questo nuovo e terribile “tsunami della fame”.
Secondo la FAO (che in giorni precedenti aveva lanciato “l’allarme fame” per centinaia di milioni di persone) l’incremento nel prezzo degli alimenti che ha prodotto “disturbi della fame” in 37 paesi in via di sviluppo potrebbe essere risolto dalla comunità internazionale che (negli informi finali delle 27 agenzie e programmi collegati alle Nazioni Uniti riunitesi in questi giorni, a Berna, per l’analisi di questa drammatica situazione) viene invitata a donare 2.500 milioni di dollari “urgentemente”.
«2.500 milioni di dollari corrispondono a quattro giorni di guerra in Iraq ed è ciò di cui il World Food Programme (WFP) e la FAO hanno bisogno per mettere in moto i meccanismi necessari per frenare la fame. Bisogna stabilire delle priorità e quando c’è volontà politica, tutte le cose hanno una soluzione», sostiene il portavoce della FAO per la Spagna, Germán Rojas.
«È da molto tempo che la FAO avverte che si sarebbe arrivati a questa situazione. Di fatto, nella visita alla Spagna del Direttore Generale, Jacques Diouf, nell’ottobre scorso, già erano necessari 1.700 milioni di dollari di aiuto internazionale per i paesi di scarse risorse economiche e che affrontano scarsità di alimenti, cioè, i poveri tra i poveri», aggiunge Rojas.
Il portavoce della FAO spiega che «a livello mondiale ci sono 1.500 milioni di persone che guadagnano meno di due dollari al giorno e spendono il 60% per comperare alimenti. E i 2.500 milioni di dollari che si chiede alla comunità internazionale saranno destinati a risolvere problemi estremi: non è una previsione di qualcosa che accadrà in futuro, ma una cosa che già sta succedendo ».
Il bisogno urgente di prendere delle misure ha generato anche la creazione, di forma congiunta tra le Nazioni Unite e la Banca Mondiale, di una nuova unità di emergenza per far fronte alla crisi, sotto la direzione di John Holmes.